Case di Riposo: “Basta chiedere soldi alle famiglie”

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Riteniamo che,  di fronte ad un incremento così elevato dei costi energetici e all’impossibilità di sapere entro quanto questa situazione di emergenza possa essere ricondotta a normalità, la risposta non possa e non debba essere l’aumento continuo e indiscriminato dei costi a carico delle famiglie che  già sostengono spese  abbondantemente  oltre 1.800 € al mese”.

Giacomo Meloni, della segreteria FNP CISL di Bergamo, entra nella discussione in atto in questo periodo e riguardante le difficoltà economiche e di gestione delle RSA provinciali, lanciando naturalmente lo sguardo nei confronti degli anziani assistiti e delle famiglie sulle quali, spesso, ricadono le spese di mantenimento. La FNP bergamasca da tempo segue  con sempre maggiore attenzione e preoccupazione le dinamiche presenti nelle RSA in materia di prezzi, sempre maggiori, e della condizione della persona ospite all’interno delle strutture. Dall’osservatorio degli agenti sociali di FNP sul territorio, emerge anche la preoccupazione di alcune strutture che iniziano a far fronte alle prime disdette da parte di famigliari di assistiti, che faticano a integrare i continui aumenti.

Con sempre maggiore insistenza  le  associazioni di rappresentanza delle RSA  sottolineano le difficoltà a reggere al costante rincaro dei costi, ulteriormente drammatizzato in questi ultimi mesi. Siamo consapevoli – continua Meloni – dell’emergenza economica che riguarda le RSA come del resto  tutte le famiglie del nostro paese, sulle quali molte volte  gravano anche i costi del sostentamento dell’anziano presso le case di riposo. Per noi la priorità per ogni RSA è e deve essere la tutela del benessere  psico-fisico delle persone residenti , la tutela della loro dignità”.

Tra l’altro, In Italia il costo della retta per il ricovero di un anziano in una Casa di riposo viene sostenuto per metà dalla famiglia e per metà dalla Regione. Tranne che in Lombardia, dove la Regione si fa carico solo del 40% della retta. Sulla necessità di ripensare il sistema delle rette, FNP, sia a livello provinciale che regionale, da tempo avanza proposte e richieste di incontro.

Oggi più che mai, riteniamo necessario un intervento congiunto e coordinato delle associazioni di rappresentanza delle RSA e del Sindacato, azione della quale la FNP offre da subito la propria disponibilità, come del resto da tempo sollecita, anche tramite la costituzione di un osservatorio territoriale sulle RSA,  per una azione strutturale nei confronti di Regione Lombardia e del Governo attuale e di quello  che si insedierà dopo il voto del 25 Settembre”.

Rispetto all’azione verso le istituzioni, FNP attende anche di verificare il risultato dell’incontro già in programma a livello regionale fra la Giunta della Lombardia e le Organizzazioni Sindacali Confederali, promosso dalla stessa FNP.

Ribadiamo quindi la nostra immediata disponibilità ad incontrarci e a coordinare tutte le azioni possibili – conclude il segretario bergamasco di FNP -, utili a scongiurare ulteriori aggravi di costi a carico della famiglie, oltre alla salvaguardia del presidio irrinunciabile svolto dalle RSA sul territorio di Bergamo, presidio indispensabile, frutto anche di battaglie condotte nel passato dalla nostra organizzazione sindacale, a tutela delle persone anziane”.

 

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