Breno – E’ morto Sandro Farisoglio: cuore e anima della Valcamonica

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E’ morto nella notte. Era una ‘roccia’ e lo è ancora, da qualche altra parte. Sandro Farisoglio, due anni fa, proprio il giorno del patrono del suo paese, quel Breno che lo ha visto sindaco per due mandati, san Valentino, si era sentito male, il ricovero e la scoperta di un tumore. Quel tumore che si è mangiato il corpo ma non il cuore e l’anima, Sandro Farisoglio avrebbe compiuto 40 anni a giugno. Sposato da poco con Elena e papà di Laura, nata il 10 novembre, due mesi fa. Era ricoverato a Esine da qualche giorno, ma sino all’ultimo ha lavorato, lottato, amato. Come faceva sempre. Come ha sempre fatto. I funerali domani alle 15 in Duomo nella sua Breno. Sandro Farisoglio da qualche mese era diventato Presidente della Comunità Montana di Valcamonica e del Bim, in prima fila per il suo territorio, alle regionali aveva rinunciato a un posto sicuro al Pirellone, non si era candidato con il PD e aveva preferito una lista camuna, aveva fatto il pieno di voti. Quei voti della sua gente, del suo territorio, della sua valle.

Sandro Farisoglio nel dna aveva dosi incredibili di volontà e determinazione, sfornava sorrisi e progetti come fossero la cosa più naturale del mondo. E anche col cancro non era stato da meno. Non aveva cambiato atteggiamento. Mai. Nemmeno un secondo. Nemmeno alla fine. In redazione lo sentivamo a ogni giro di chiusura giornale, di gente se ne sente sempre parecchia, e con qualcuno si diventa amici, ed era naturale quando lo sentivamo scherzare, ridere, raccontarsi prima di finire a impastare parole sui suoi mille progetti. Aveva una capacità amministrativa fuori dal …c©omune, già, un gioco di parole, che a lui piaceva tanto, una capacità straordinaria di portare la sua Valcamonica ovunque e la sua Breno al centro di tutto. Lui e quei progetti alcuni che all’inizio sembravano utopistici e poi man mano prendevano forma, altri la prenderanno da qui in avanti ma il seme dell’idea lo aveva messo lui. E poco importava se si parlava della nuova piscina o del taglio del brè (il formaggio di Breno), perché lui ci metteva la stessa passione quando il minimo comune denominatore era Breno e la Valcamonica. Era diventato da pochi mesi Presidente della Comunità Montana e del Bim dopo un anno tosto, dove a un certo punto sembrava in minoranza e invece anche lì, aveva estratto il coniglio dal cilindro e con la sua solita naturalezza aveva sfornato la nuova maggioranza. Spiazzava quella sua voglia di fare, comunque e sempre. Quella sua lungimiranza e intelligenza amministrativa e politica che è sempre meno nel mondo amministrativo di oggi. E lui ne aveva da vendere E’ facile parlare bene di chi qui sulla terra non c’è più ma non è certo questo il caso, era perfino riuscito a mostrarmi una Valcamonica che a volte mi sembrava il centro del mondo, non me ne vogliano i camuni, ma riusciva a trasformare ogni evento e ogni cosa riguardasse la Valle nella caput mundi delle manifestazioni. Ma questo perché lui ci metteva passione e amore. Senza filtri. In tutto. Quella passione e quell’amore che ora e sempre avranno lo sguardo della piccola Laura.

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