BOSSICO – INTERVENTO – “La Pro Loco potrebbe chiudere presto i battenti, passiamo il tempo a fare discussioni ma…”

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Marcello Barcellini

La Pro Loco Bossico “potrebbe” (condizionale d’obbligo) chiudere presto i battenti nel disinteresse generale.

E già questa frase potrebbe essere sufficiente a chiudere l’articolo e descrivere il succo di tutto il discorso, anche se probabilmente qualche riflessione e qualche domanda è lecito porsela.

La Pro Loco nasce “ufficiosamente” a Bossico nella seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso, e poi ufficialmente con atto costitutivo nel 1968, da parte di alcuni giovani e imprenditori locali nel settore del turismo.

Nello statuto è, ed era, presente la volontà di far crescere Bossico dal punto di vista turistico, attuare iniziative per far conoscere la località, garantire i servizi essenziali e manifestazioni ricreative al servizio della clientela turistica che frequenta Bossico, aggregare gli operatori turistici del paese.

Diciamo che ai tempi bastavano due stanze da affittare e la clientela turistica non mancava; negli anni 70/80/90 il paese di Bossico nel periodo estivo triplicava la popolazione; un turismo fatto di famiglie, con tanti bambini, senza grandi pretese e bastava poco a far divertire con manifestazioni semplici e genuine.

Aggiungiamo che negli anni la Pro Loco è stata anche animatrice di numerose manifestazioni sovraccomunali, che hanno lasciato il segno e che hanno contribuito a far conoscere la località di Bossico in Italia.

Parliamo delle gare di sci sull’erba con la presenza degli atleti della nazionale azzurra, le numerose edizioni del Meeting della Montagna, il campionato nazionale del muratore.

Guardando a ritroso si ha l’impressione che qualcosa si sia “spento”, e non solo per colpa del covid,  e sul paese di Bossico è sceso un “dolce torpore”….

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