BERGAMO – PRESIDENTE ASCOM DEI COMPARTI DELL’ABBIGLIAMENTO, CALZATURE – Diego Pedrali: “Calo del 70% di fatturato, 2.100 negozi, 370 in città. Chiuse 50 attività nell’ultimo anno”

276

Non siamo fantasmi, ma ci trattano come lo fossimo in questo momento terribile”. Diego Pedrali è presidente per le categorie dell’abbigliamento, calzature e articoli sportivi nell’ASCOM di Bergamo e nel tempo, grazie a questo incarico anche vicepresidente di Federmoda che raggruppa in Italia 9600 associazioni. Insomma è un personaggio intraprendente e vulcanico che deve avere una visione ed attenzione a 360 gradi del suo settore.  Per tale ragione rinuncia volentieri, a volte, al suo lavoro in sinergia con ASCOM per salvaguardare le 3 categorie che credono nell’alto profilo di questa associazione.  ASCOM, infatti cerca ogni giorno di risolvere gli ostacoli che il commercio sta attraversando.

Nei giorni scorsi sono stati resi noti i dati Istat dei vari settori economici ed il dato più eclatante è che proprio il settore di cui si occupa Lei è stato quello più penalizzato, con un -28,5% a fronte di cali ben più contenuti negli altri comparti.

A volte mi chiedo dove vadano a prendere certi dati quelli dell’Istat. Certo, magari in altre regioni è andata meglio. Vede, l’ASCOM, in bergamasca nel mio settore ha 2.100 attività aderenti di cui 370 in città, con circa 4.500 addetti. Nell’anno scorso però si sono chiusi  50 negozi e la perdita di fatturato in percentuale del 2020 non è del -28% ma del -70%, basti dire che ad oggi sono stati persi 121 milioni di Euro”.

Siamo passati in Lombardia dalla zona rossa alla zona arancione e poi in zona gialla. La differenza c’è stata o no?

Tra la zona rossa e la zona arancione per noi non c’è stata alcuna differenza, perché essendo proibiti gli spostamenti territoriali in un caso come nell’altro, noi siamo stati penalizzati. Le spiego: io ho un negozio a Torre Boldone da quarant’anni, ma nel tempo sono riuscito, cercando di avere prodotti accattivanti e competitivi, ad acquisire una clientela che viene dalla città ma anche da località ai confini di Brescia e Milano. La clientela del paese è venuta, ma è un’esigua percentuale sul totale dei miei clienti. Tanto valeva tener chiuso!  Sopperire con e-commerce è molto difficile almeno per una certa clientela. Io e i ‘social’  non abbiamo un buon rapporto, non ho familiarità con la tecnologia, mi consola però il fatto che anche il professor Draghi non si avvale di questi strumenti”.

Perché l’e-commerce per voi non funziona? “Perché un capo di abbigliamento ha caratteristiche di vestibilità diverse da marca a marca e lo stesso vale per le calzature che propongo, anche perchè il cliente vuole materialmente ‘sentire’ il tessuto, pertanto sarebbe più la spesa che l’impresa tra la merce da ritirare e quella da rimborsare…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 19 FEBBRAIO

pubblicità