Bergamo, grande attesa per ‘ILLUMINAZIONI – Concerto Spirituale per le sei corde’ con il chitarrista Giulio Tampalini

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Dopo il successo del recital organistico dedicato alle “Donne della Bibbia” e del concerto straordinario organizzato per festeggiare il compleanno di Johann Sebastian Bach (21 marzo), prosegue il cammino della nuova rassegna concertistica “Come un sole che ci scalda nella notte – Sentieri musicali sulle tracce della Speranza” che si svolgerà nell’arco di tutto il 2025. La manifestazione, promossa dall’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo e con la direzione artistica di Alessandro Bottelli, intende valorizzare la semisconosciuta chiesa dell’Adorazione grazie a iniziative di alto livello artistico e culturale, facendola apprezzare a un più vasto pubblico. La seconda Stazione di questo singolare percorso sonoro, intitolata ILLUMINAZIONI – Concerto Spirituale per le sei corde, vedrà protagonista Giulio Tampalini, rinomato chitarrista a livello internazionale. Vincitore del Premio delle Arti e della Cultura nel 2014, oltre 40 dischi solistici all’attivo, il musicista bresciano si è imposto in alcuni dei maggiori concorsi di chitarra, a cominciare dal primo premio al Concorso Internazionale “Narciso Yepes” di Sanremo (con Narciso Yepes presidente della giuria), al T.I.M. di Roma nel 1996 e nel 2000 e al “De Bonis” di Cosenza, fino alle affermazioni al “Pittaluga” di Alessandria, al “Fernando Sor” di Roma e al prestigioso “Andrés Segovia” di Granada. Tiene concerti da solista e accompagnato da orchestre sinfoniche in tutta Italia, Europa, Asia ed America. Numerose sono le sue collaborazioni musicali, tra cui quella con le prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Ha vinto due Chitarre d’oro per il miglior disco: nel 2003 con il CD “Tárrega: Opere complete per chitarra” e nel 2018 per l’album “Castelnuovo-Tedesco: Complete Works for Soprano and Guitar”. È docente di chitarra presso il Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo e presso la Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”. Inoltre tiene seguitissime masterclass in Italia, Europa, Asia e America. La rivista Amadeus gli ha dedicato di recente la copertina con un CD in esclusiva interamente composto da musiche del messicano Manuel Maria Ponce.

«La Pasqua è un tempo di rinnovamento e riflessione – scrive Giulio Tampalini –, un momento in cui la spiritualità si manifesta attraverso il silenzio, la meditazione e la musica. Questo concerto intende offrire un’esperienza sonora intensa, sulle ali delle corde di una chitarra classica, un percorso attraverso il mistero della luce e dell’interiorità, grazie a un repertorio che unisce grandi capolavori della tradizione musicale a composizioni contemporanee di straordinaria profondità espressiva». Con la sua interpretazione ispirata e profonda, il musicista guiderà il pubblico in un’esperienza che trascende il semplice ascolto per diventare un vero e proprio percorso dell’anima. Il programma della serata include musiche di Johann Sebastian Bach (la celebre Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore per violino solo, nella trascrizione di Andrés Segovia), Paolo Ugoletti (Sacred Circle, di cui scrive il compositore bresciano: «Il sacro cerchio al quale il titolo allude era quello di una chiesetta montana dove Tampalini eseguì per la prima volta il pezzo e, non secondario, il circolo delle quinte, ossia la fantastica macchina armonica che ci ha regalato la maggior parte della musica tonale. Il pezzo procede in modo serrato sui binari del circolo delle quinte verso il suo destino tonale: quello indicato dall’accordatura della chitarra. In questo senso, nella quieta accettazione del proprio destino, vi scorgo una dimensione sacra»), Agustín Barrios Mangoré (La Catedral, «opera ispirata alla bellezza e alla maestosità della cattedrale di Montevideo, con un preludio mistico, un lento introspettivo e un allegro solenne che richiama il trionfo della luce sulla penombra». Una leggenda narra che il compositore paraguaiano ebbe lispirazione per questo pezzo sentendo dallesterno della cattedrale il suono dellorgano, tuttavia quando vi entrò non vide nessuno che lo stava suonando…), Francisco Tárrega (Lagrima e Oremus, «due piccoli gioielli musicali scritti dal grande virtuoso spagnolo che incarnano una preghiera in musica. Oremus, in particolare, è un momento di raccoglimento profondo, un invito alla contemplazione»), Maurizio Colonna (Adagio, movimento centrale del Concerto veneziano. Chitarrista-compositore torinese tra i più rappresentativi ed eclettici del panorama attuale, ha scritto numerose composizioni per chitarra e ha realizzato musica da film di cui è stato anche interprete principale), Carlo Domeniconi (nato a Cesena nel 1947, nel 1966 lascia lItalia per trasferirsi a Berlino Ovest, dove studia composizione allUniversità della Musica, la futura Università delle Arti. Successivamente lavora alluniversità per 20 anni come professore. Più tardi visita la Turchia e rimane affascinato dalla sua cultura e dalla sua gente. Lì avvia il dipartimento per chitarra al conservatorio di Istanbul e sviluppa uno stile compositivo che riflette linfluenza del folklore musicale locale. Nel 1985 scrive Koyunbaba, forse il suo brano più conosciuto. Il nome, letteralmente, significa “pastore”, ma allude anche a molti altri significati, come, ad esempio, al nome di un mistico del XIII secolo, in odore di santità, la cui tomba è decorata con pezzi di stoffa colorata dagli abitanti dei vicini villaggi, che invocano il suo aiuto in caso di problemi di famiglia. «Un’opera evocativa, la cui scrittura modale e le sonorità ipnotiche conducono l’ascoltatore in un viaggio di interiore spiritualità»). A impreziosire la serata, Tampalini proporrà inoltre la prima esecuzione assoluta di Recondita Lux, brano teso all’esplorazione del mistero della luce nascosta, una ricerca sonora che parte dall’ombra per giungere alla rivelazione scritto per l’occasione da Daniele Fabio, poliedrica figura di interprete e compositore attivo su vari fronti: dalla musica antica al jazz. Scrive in proposito l’autore: «Recondita Lux è un preludio concepito in una dimensione fatta di armonie sospese che si intrecciano l’una nell’altra. Una luce invisibile, nascosta agli occhi della mente, ma sempre vivida e presente di fronte a quelli dell’anima, parla sottovoce, le sue parole sono fatte di silenzio, si può rivelare nelle piccole cose, come due note che viaggiano sospese nei mutamenti del mondo, costantemente unite in un abbraccio di Luce. L’altro brano in programma, Motus, che in latino vuol dire “emozione” ma anche “movimento”, si articola in un moto perpetuo che sorge sfruttando la risonanza di due corde a vuoto, avvolgendo di armonici una linea che gradualmente si espande alle sei corde, in un progressivo crescendo. Il virtuosismo è al servizio della trasmissione emozionale, in una concezione trascendentale dove il gesto è immagine di un legame che attraversa il cuore delle persone. L’emozione differisce dall’emotività, è ciò che ci avvicina all’amore, una porta verso dimensioni più alte, dove la razionalità non trova appigli. Il brano si sviluppa su un pedale, un bordone che rimane costante, fino alla sezione finale dove un’armonia ascendente prepara la catarsi finale. I due brani sono in stretta relazione tra loro: Recondita Lux è la scintilla nascosta, immortale, che attraversa lo spazio e il tempo, vive in ogni nostro atomo e in Motus si manifesta attraverso il fluire dell’anima».

L’iniziativa si avvale del sostegno delle ditte Montello, Fra.Mar, Co.me.c., Ambrosini, della Fondazione Credito Bergamasco e di Eliorobica come sponsor tecnico. Inoltre, ha la media partner del quotidiano Avvenire, di Prima Bergamo, BergamoNews, araberara e Seilatv.

Ingresso con prenotazione obbligatoria al 388 58 63 106

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