BERGAMO – Diego, 27 anni, e quel suo cuore nerazzurro che voleva “tornare a far cantare la Curva”

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È morto dopo aver assistito alla partita di calcio tra la sua adorata Dea e la Lazio ed è stato ricordato dalla Curva di cui faceva parte durante l’atteso incontro di Champions League con il Manchester United.

Diego Simonetti viveva nel cremonese ma fin da piccolo è stato un tifoso della Dea orobica. Anzi, dire che era un tifoso è addirittura riduttivo. 

Lui era uno degli Ultras atalantini (e ne era fierissimo) e desiderava che la Curva bergamasca tornasse calda come nel periodo pre-Covid. Uno dei suoi ultimi messaggi social, scritto alcuni giorni prima della sua morte, è stato “Torniamo a far cantare una curva“.

E martedì sera, avvolta dai colori nerazzurri, la Curva ha cantato per lui che da lassù avrà ammirato il gioco dei “Gasperini boys”, anche se nel finale della partita sono stati gelati dall’ennesimo gol di Cristiano Ronaldo. Prima della partita, insieme alla mamma e alla sorella di Diego, i tifosi bergamaschi si sono trovati al Baretto e hanno fatto un corteo fino alla Curva Nord.

È facile immaginare che Diego sarà ricordato anche in futuro dagli Ultras atalantini, come è capitato a tanti altri ragazzi e giovani appassionati della Dea. I loro compagni di curva li ricordano spesso nei cimiteri in cui sono sepolti, con fiori e striscioni dedicati a queste giovani vite spezzate.

Un amore a tinte nerazzurre ha avvolto il cuore di Diego per tutta la sua vita, una vita stroncata troppo presto.

Nel Gewiss Stadium il suo nome risuonerà ancora nei canti dei suoi fratelli nerazzurri che sono rimasti sconvolti dalla tragedia che lo ha colpito….

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