Basso Sebino – IL CASO – Quelle 3346 firme (inutili?) per la messa in sicurezza della SP 469. Si fanno progetti (come quello del Bögn) per la sicurezza di… pedoni e ciclisti, non si fa nulla per la viabilità. E la pista del Corno tra Tavernola e Predore è abbandonata

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A distanza di oltre un anno dalla  raccolta in due settimane delle 3346 firme per la messa in sicurezza della SP 469 rivierasca della sponda bergamasca del Lago d’Iseo è giunto il momento di fare un aggiornamento della situazione che si sintetizza in tre parole: nessun intervento avviato!

Questo commento nasce dalla preoccupazione crescente per quella strada, a fronte  di un anno di  articoli sulla stampa locale e incontri di palazzo, dai quali purtroppo, fino ad oggi nessun avvio lavori è scaturito, se non l’annuale pulizia delle reti paramassi della primavera scorsa, prima della famosissima manifestazione “Sarnico-Lovere run”, che il 28 aprile ha portato oltre 4000 partecipanti che hanno percorso a piedi la sponda bergamasca del Lago.

Finora, nella stagione estiva 2019, ancora nessuna chiusura del tratto di strada per caduta massi, ma si incrociano le dita, visto che negli ultimi anni, le chiusure per smottamenti e massi sono state davvero tante.

Quest’estate l’urgenza di un intervento sulla SP 469, del quale si discute da molto tempo, ben prima della raccolta firme, si accavalla, quasi come una beffa, alla Conferenza dei Servizi dello scorso 12 luglio del Comune di Riva di Solto per il Progetto della Pista ciclo-pedonale del “Bögn”, un progetto che sta facendo molto discutere per il suo non trascurabile impatto ambientale prevedendo, tra gli altri, un’imponente realizzazione in cemento armato per garantire  la sicurezza “totale” del tratto sotto lo strapiombo di roccia nei pressi dello spettacolare anfiteatro naturale del “Bögn”, con la sua incontaminata spiaggetta da Paradiso Terrestre. Mentre la pista del Corno tra Tavernola e Predore è abbandonata….

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