‘Attenti al lupo’, fioccano le segnalazioni in Val Seriana ma molti sono cani randagi

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Le segnalazioni fioccano come la neve che invece manca, quasi ci fosse una psicosi del ‘lupo’. Anche al Parco delle Orobie le telefonate e le mai arrivano: “Ma – commenta il presidente Yvan Cacciamanca la prova provata che si tratti di lupi. Le segnalazioni sono tante ma ci sono anche tanti cani randagi in circolazione”. Intanto però in Val di Scalve le foto scattate nelle scorse settimane non lasciano dubbi: in quel caso si tratta davvero di lupi. Così come sono lupi quelli che circolano in Val Camonica, fotografati e filmati. Ma la paura sembra mal riposta perché i lupi, a detta dagli esperti che siamo andati a sentire in queste pagine non sono pericolosi, o almeno non dovrebbero esserlo. Nessun ‘attenti al lupo’ quindi, lasciamola come meravigliosa canzone di Lucio Dalla. 

 

Il Coordinatore Scientifico del Parco dello Stelvio: “Da 4 anni i lupi sono in Valcamonica, non sono pericolosi, ecco come affrontarli”

Marianna Boiocchi

Mio nonno possedeva in queste valli una cascina, che amava a tal punto da rinunciare alle vacanze estive per potersene prendere cura. Io ci andavo soprattutto durante l’estate, quando la bella stagione permetteva pranzi all’aperto e lunghe passeggiate. Vicino alla casa c’era – ricordo – l’entrata ad una caverna: era probabilmente l’accesso a un’antica miniera, ma al tempo non ne avevo idea. Il ricordo di quella grotta buia si perde nei miti della mia infanzia: per me è sempre stata la “tana del lupo”. Non riuscivo ad avvicinarmi a quel luogo per il forte timore che ha sempre suscitato in me. Eppure “gli uomini sono pericolosi per i lupi. Sono animali estremamente intelligenti, sanno bene che avvicinarsi troppo all’uomo rappresenta un rischio per loro”: sono le parole di Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco dello Stelvio, che oggi ci fornisce alcune preziose informazioni sulla diffusione di questo animale nel nostro territorio. “Da quattro anni c’è, nel territorio che va dalla Valle delle Messi al Tonale, passando per la Val di Viso, in una zona di circa 100 chilometri quadrati, un branco stabile. Si riproduce e da fine agosto conta nove esemplari. Lo fotografiamo regolarmente grazie alle fototrappole che abbiamo fissato lungo i loro itinerari di caccia”. Alcuni recenti avvistamenti a bassa quota mi spingono quindi a chiedere se sia possibile un loro spostamento. “Durante l’inverno è possibile che i lupi scendano di altitudine. È naturale: seguono le prede. Se i cervi scendono verso valle, anche loro scendono verso valle. D’altra parte non cambiano quasi mai zona, ma tutto può succedere.

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