ALZANO – Monica, l’allenatrice che ha incantato il mondo con le medaglie nella ginnastica: “Ho cominciato a 4 anni e mezzo…Le mie 5 Olimpiadi e ora quel brivido a entrare nel Palazzetto pieno di gente…”

0
703

Luca Mariani

Una medaglia d’argento nella prova a squadre che mancava da quasi un secolo, da ben 96 anni. Un oro e un bronzo nella prova individuale alla trave. Una doppietta che non ha precedenti. È questo il ricco bottino della nazionale italiana femminile di ginnastica artistica alle Olimpiadi di Parigi 2024. La gloria e il prezioso disco di metallo al collo sono delle atlete. La soddisfazione e il merito sono anche dei tecnici e delle allenatrici. Perciò sono anche dell’alzanese Monica Bergamelli: «È stata un’emozione grandissima. Penso siano cose un po’ difficili da spiegare. Sono sensazioni forti. Finché non si provano non si possono nemmeno immaginare. Ancora non mi sembra vero.»

Umile e riservata, Monica non si dilunga in grandi discorsi. Però la sua felicità traspare dal ricordo delle gloriose giornate parigine: «Per quanto riguarda la gara a squadre sapevamo che potevamo giocarcela un po’ di più, perché a parte gli Stati Uniti, che erano strafavoriti, c’eravamo noi, il Brasile, la Cina e la Francia. Eravamo più nazionali che potevamo contenderci un gradino del podio, ma mai avremmo pensato di arrivare seconde. Poi, per nostra fortuna c’è stata la debacle delle padrone di casa. Le nostre Alice D’Amato, Manila Esposito, Angela Andreoli, Elisa Iorio e Giorgia Villa sono state bravissime, così è andato tutto bene. Già questa mi sembrava una sorpresa bellissima.»

Però per l’allenatrice di Alzano Lombardo il meglio non è ancora arrivato. Lei, tecnico federale dell’accademia di Brescia che nello specifico allena le atlete per la trave, il 5 luglio entra nell’olimpo della storia sportiva italiana con la doppia medaglia di Alice d’Amato e Manila Esposito: «Personalmente ero già contenta che due nostre ginnaste fossero entrate in finale. Poi nelle finali così secche ci sta l’errore e l’errore costa caro. Loro sono state stupende. Meglio di così non potevo sperare. Se me lo avessero detto prima di partire non so dove avrei firmato. È andato tutto più che bene.»

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 23 AGOSTO