ALTO SEBINO – Il disastro degli ulivi: distrutto quasi tutto il raccolto da Riva di Solto a Costa Volpino, migliaia di piante, produzione di olio azzerata

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Gli ulivi restano lì, spogli, troppo spogli per la stagione, la grandine si è portata via quasi tutto il raccolto, per l’olio che doveva essere prodotto se ne riparlerà l’anno prossimo, tempo permettendo: “Già lo scorso anno – commenta la sindaca di Riva Nadia Carraraera andata mala perché non c’erano olive, quest’anno che invece sono cresciute è arrivata la grandinata a distruggere quasi tutto”.  L’olivicoltura bergamasca ha pagato un caro prezzo per il maltempo. Ad essere colpita dagli ultimi eventi calamitosi è stata soprattutto la zona dell’Alto Sebino dove si trovano circa 50 ettari di oliveti, un terzo della superficie provinciale dedicata a questa coltivazione. Tra venerdì 28 e domenica 30 agosto, ripetuti episodi di vento forte e grandine hanno martoriato una delle coltivazioni di nicchia che caratterizzano l’agricoltura bergamasca e dopo alcuni giorni la gravità di quanto è successo appare in modo chiaro, come è stato rilevato dai tecnici di Coldiretti Bergamo. Il raccolto si preannunciava di ottima qualità, ma in pochi minuti gli olivicoltori hanno visto sfumare la possibilità di recuperare il danno subito nella scorsa annata che era stata pessima per quanto riguarda la produzione dell’olio – spiega Andrea Longaretti, responsabile settore olivicolo di Coldiretti Bergamo -. In questo periodo le olive si trovano in una fase delicata perché stanno entrando nel pieno della maturazione, pertanto i danni dei giorni scorsi sono irreversibili”. Tra gli operatori del settore lo scoramento è generale.   Vento impetuoso e grandine fitta si sono abbattuti sui nostri 800 ulivi in due riprese – racconta Anna Catarzyna Golonka di Costa Volpino – e nel giro di 30-40 minuti si è consumato il disastro. L’80 % delle olive è caduto a terra e il restante 20% è rimasto comunque danneggiato. Se si potrà recuperare si vedrà solo nelle prossime settimane.  

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