Il dramma di Francesca era approdato sui social della nostra provincia e non solo nel marzo scorso, quando Francesca Carulli, aveva denunciato la sua impossibilità di trovare una casa in affitto: “Nessun aiuto, né dai privati né dagli enti pubblici, tutti mi dicono di no perché ho un figlio, Denis, che è disabile. Tutti preferiscono affittare, e me lo dicono in faccia, a famiglie senza persone con disabilità”. Quella di Francesca, 39 anni, separata, è una ricerca che dura ormai da 2 anni: la casa dove vive con i suoi 4 figli – 18, 17 e 12 anni, mentre Denis ne ha 9 – non è adatta per Denis, che è affetto da paresi spastica: per lui i gradini d’ingresso e le tre rampe di scale sono altrettanti ostacoli da superare in braccio alla mamma, che in questo modo si sta anche rovinando la schiena, e perciò gli servirebbe una casa senza barriere e senza scale. Ma finora, in tutti i Comuni della media Valseriana, Francesca non ha raccolto che rifiuti: “Ho aperto anche una pagina facebook , “Tutti per Denis”, per chiedere aiuto: avevo scritto che, insieme ai rifiuti, la cosa insopportabile è che le persone come me vengono etichettate negativamente: se sei la mamma di un disabile, automaticamente sei considerata una persona inaffidabile, una poveraccia che prima o poi avrà difficoltà anche a pagare l’affitto…Non è il mio caso, ma questo pregiudizio è ancora molto diffuso, e infatti so di altre famiglie, tante, che hanno il mio stesso problema”.
Anche le istituzioni e le politiche pubbliche non sono sembrate in grado di dare risposte, perché pare non ci siano case comunali attrezzate per la disabilità. Francesca si è rivolta anche all’assistenza sociale del suo Comune, e le hanno prospettato una decisione irrecevibile: andare in una Casa Famiglia con Denis e lasciare gli altri figli ai nonni.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 4 APRILE
Leggi tutte le notizie su www.araberara.it
