ALBANO E LOVERE – Donne sole, allo sbando e senza dimora, per loro è nato un nuovo ‘Giardino’ ad Albano e le Suore donano i locali a Lovere. Nasce il centro antiviolenza per donne. Appartamenti e centro d’ascolto

1233

Donne che si trovano in situazioni delicate e difficili, travolte dalla droga, senza dimora, in cerca di un rifugio, donne che finiscono per strada travolte dall’alcol, donne picchiate  dai propri mariti che preferiscono fuggire piuttosto che continuare a subire tutto rimanendo in silenzio. donne che hanno perso ogni punto di riferimento familiare e sociale uno dei problemi principale e la perdita di lavoro, donne di qualsiasi etnia….

Suore di Maria Bambina e donne che subiscono violenza. A fare da trait d’union il vicesindaco di Lovere, assessore ai servizi sociali Simonetta Urgnani. A Lovere, nei locali delle suore sta per nascere un centro antiviolenza che farà da riferimento a tutta la zona. “Il progetto – spiega Simonetta Urgnani – è legato al centro antiviolenza territoriale RITA di Seriate, abbiamo aderito come Ambito territoriale e io sono la rappresentante politica del progetto per quel che riguarda l’Alto Sebino. Anche per questo ho deciso di continuare questa avventura amministrativa, tempo fa infatti sono venute da me e da Guizzetti, che era sindaco, le suore di Maria Bambina proponendoci un progetto di ristrutturazione di parte dell’Oasi per renderlo fruibile a chi ne ha bisogno. Hanno pensato alle donne che subiscono violenza, un’emergenza in questo periodo, la violenza di genere è diventata purtroppo una costante”.

Detto fatto, le suore hanno inutilizzate anche gli spazi della ex scuola elementare e l’idea è di partire subito con la sistemazione dell’appartamento che ha lo sbocco su Via Capitanio, appartamento che ospitava famiglie bisognose: “E che ha bisogno di essere ristrutturato – continua Simonetta Urgnanida questa idea siamo partiti per un ragionamento più ampio. L’obiettivo è quello di aprire un centro antiviolenza al piano terra, i lavori di ristrutturazione partiranno in autunno, ottobre o novembre, una sorta di punto di ascolto. Stiamo lavorando in questo senso per creare un pool di persone specializzate, perché serviranno psicologi piuttosto che avvocati, faranno capo a Seriate. Appartamenti e spazi verranno messi a disposizione gratuitamente, sopra il piano terra, dove c’è tutta l’area dismessa delle scuole elementari vogliamo creare il centro di accoglienza per donne maltrattate e per i loro figli”.

La zona sinora era completamente scoperta “Ce ne è uno a Darfo e poi a Seriate ma la nostra zona qui è senza riferimenti e la necessità è sempre più impellente”….

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 LUGLIO

pubblicità