Negli anni successivi alla fine della 2º Guerra Mondiale la cronaca del periodo partigiano è diventata la storia della quale i bambini, soprattutto noi, ci siamo nutriti. Non il senso retorico del racconto ci ha attirato ma i fatti concreti, soprattutto perché ambientati sui monti che benissimo conosciamo. Qui si svolge parte della nostra storia; su questi sentieri ha camminato ed è cresciuta la nostra coscienza civile. Sembra poca cosa, quanto è successo allora ma è di fondamentale importanza perché ha interessato le nostre famiglie, i nostri zii, le nonne, i padri e le madri. Il silenzio che copre tutte queste nostre vicende familiari non diminuisce il valore di quanto fatto; il senso di riservatezza conferma quanto la vita quotidiana sia stata influenzata e determinata da vicende più grandi di quanto possiamo immaginare. È da lontano che parte il racconto perché in quarant’anni ci sono state due guerre mondiali, alle quali tutte le nostre famiglie hanno contribuito sia in maniera diretta, sia in maniera indiretta, subendone le conseguenze.
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