80 ANNI DAL 25 APRILE 1945- VILLA D’OGNA – Il ricordo e la gratitudine dei Villadognesi per i compaesani vittime della violenza nazifascista: Vincenzo e Giovanni fucilati davanti alle loro madri e alle loro mogli

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Villa d’Ogna è stato uno dei paesi più martoriati dalla ferocia nazi-fascista: oltre alla vicenda del partigiano Carmelo Baronchelli (cfr il n. di Araberara del 21 febbraio scorso) e l’incendio della vicina Valzurio, il paese fu oggetto di due rastrellamenti da parte dei soldati nazi-fascisti in due date ravvicinate, il 14 e il 22 luglio 1944, in cui a perdere la vita non furono solo i combattenti per la libertà ma anche alcuni civili. Ma andiamo con ordine.

Nel pomeriggio del 14 luglio, dopo aver effettuato perquisizioni e  saccheggi in paese, uno dei nazi-fascisti notò col cannocchiale il partigiano Baronchelli che scendeva dalla montagna verso il paese, lo perquisirono e lo fucilarono. Ma non si trattò della sola vittima di quel giorno: Il gruppo della R.S.I., al ponte di Villa d’Ogna, uccise anche un contadino di 58 anni, Luigi Pezzoli

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