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Sergio e il ‘Miranda’: “Mio nonno Oreste lo ha aperto nel 1959, tutti si aspettavano un ristorante ‘normale’ e invece… cucina francese, flambé e quella stella Michelin”

27 ottobre 2025 | 07:15
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Sergio e il ‘Miranda’: “Mio nonno Oreste lo ha aperto nel 1959, tutti si aspettavano un ristorante ‘normale’ e invece… cucina francese, flambé e quella stella Michelin”

Sergio, 35 anni, due figli, la passione per la cucina: “Menù degustazione, alla carta, spa, piscina, 300 etichette di vino…”

Sergio Polini è al lavoro, come sempre, nella sua Miranda, che quando arrivi qui ti senti avvolgere da un’atmosfera da sogno. Il cuore della Collina e del lago d’Iseo. Sergio, 35 anni, figlio e nipote d’arte, nel senso che questo storico locale lo aveva aperto nonno Oreste, era il lontano 1959 e per anni qui tutti conoscevano il posto come ‘da Oreste’, la registrazione ufficiale è del 1962 ma Oreste aprì in realtà tre anni prima dopo un’esperienza in Svizzera in un hotel di alto livello e quando tornò qui decise di proporre una cucina completamente rivoluzionaria per l’epoca, quella cucina francese che aveva imparato ad apprezzare all’estero: “Mio nonno è andato avanti per anni a gestire il Miranda – racconta Sergio – poi negli anni ’80  subentrata mia zia Luisa, sua figlia, che lo ha gestito per una decina di anni e poi è toccato a mio padre e mia madre, Roberto e Vilma, io li ho affiancati e poi purtroppo papà  non è stato bene già nel periodo precovid e ci ha lasciati nel 2020”. Roberto qui lo conoscevano tutti, un vulcano di entusiasmo, lo stesso entusiasmo che ha Sergio: “Ho deciso di andare avanti io – continua – con mia moglie Barbara. Io ho il diploma di ragioniere ma sono sempre stato qui a dare una mano sin da ragazzino e l’ambiente della ristorazione mi ha sempre affascinato, non sono in cucina direttamente, lì c’è un’ottima brigata guidata dallo chef, io mi occupo più della gestione generale dell’intera struttura. Teniamo ben presente la tradizione ma cercando sempre di alzare l’asticella e il livello della qualità dell’offerta. Dai menù degustazione alla cucina classica che spazia dal pesce di lago a quello di mare alla carne selezionata dal nostro macellaio, il tutto con tocchi di innovazione e contemporaneità. Abbiamo aumentato di molto il nostro staff, siamo arrivati a 5 persone fisse in cucina oltre al lavapiatti”. Insomma, si cresce sempre. Che tipo di clientela avete? “Varia molto, dalla clientela locale ma anche estera o fuori provincia. C’è chi viene per la normale ristorazione alla carta e poi abbiamo una forte componente di turismo stagionale che arriva dalla zona limitrofa del lago, abbiamo poi la componente estera e poi c’è il filone della banchettistica, siamo comunque un locale da 150 posti, quindi facciamo anche matrimoni, battesimi, cresime, comunioni piuttosto che feste private, cene aziendali e molto altro. Possiamo anche fare le celebrazioni matrimoniali con rito civile, siamo casa comunale. Insomma, spaziamo su più fronti”. Da che paesi esteri arrivano più clienti? “In prevalenza paesi del nord, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Germania. Essendo un cosiddetto lago minore non possiamo pensare certo di fare i numeri del lago di Garda”, ma ora sono i laghi cosiddetti minori che vanno per la maggiore, il lago di Como è invaso da richieste di vip per trovare casa: “Sì, anche da noi qualcosa si muove, cerchiamo di curare molto i clienti e la qualità dell’offerta”. Oltre al settore ristorazione, ci sono qualcosa come 24 camere: “E l’hotel riveste un settore abbastanza importante per noi”.
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