“Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani”, dice il bigliettino stropicciato che è appena uscito da un Bacio Perugina. Me lo sono mangiato stasera alla fine di una giornata stressante, regalo di un collega gentile. E poi l’ho cestinato. Mi ha proprio fatto ridere questo fatto che ogni tanto sembriamo spiati. Nemmeno farlo apposta, oggi ho intrapreso questa conversazione con un’amica dilungandomi sul potere che ha, secondo me, l’intelligenza del cuore. Che ci manda segnali continui e indomabili sensazioni. Preferenze sulle persone, antipatie, slanci di affetto, sbandate, fastidi e ondate di amore. Un organo vivissimo e spesso difficile da gestire soprattutto quando rimbomba scatenandoci temporali nel petto. Chi non avrebbe voluto toglierselo qualche volta per il dolore di un amore impossibile o per un amore perduto? Nel caso di un’amicizia che si credeva eterna e che invece il cuore ci urla che è finita? Davanti a un capo che non riusciamo ad adorare ma che, se fosse così, avremmo la vita un tantino più facile? Forse davvero dovremmo accettare che siamo in balia di un bimbo anarchico e che una delle sfide più grosse della vita è imparare a gestirlo. Ma come si fa? Mi sono chiesta fino ad oggi che di problemi ad arginare questo pupo ne ho avuti già parecchi. Credo che la risposta sia: ascoltarlo e crederci un po’ di più, senza affrontare i casi della vita con troppa logica. Vederlo un po’ come un suggeritore di piccole verità a cui magari arriverà anche la testa e la razionalità con il tempo. Diciamo che il cuore è una parte antica e primordiale di noi, che sa ancora cogliere in anticipo cose che poi ci saranno chiare più avanti. Che sia, alla fine, un favoloso strumento di previsione del futuro che ci è stato messo nel torace? E questo lo dico io, perché mi pare proprio così. Ma lo diceva già nel ‘600 il filosofo Pascal quando ci suggeriva che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. O la volpe del Piccolo Principe quando affermava che “non si vede bene che col cuore”. Quindi se è davvero così, fidiamoci un po’ di più di noi stessi, molliamo i freni delle bici e buttiamoci a capofitto nelle discese della vita seguendo alla cieca un messaggio capitato in un ottimo Bacio Perugina. O facciamo semplicemente come direbbe la nota Susanna Tamaro: andiamo dove ci porta il cuore. E poi si vedrà.


