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COLZATE – Rina e il canile: “Sono partita da sola, mi deridevano, ma il mio obiettivo era salvare gli animali… questa continua ad essere la mia missione”

12 maggio 2025 | 08:45
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COLZATE – Rina e il canile: “Sono partita da sola, mi deridevano, ma il mio obiettivo era salvare gli animali… questa continua ad essere la mia missione”

È una calda giornata di fine aprile, alla mia destra sento il Serio che scorre dolcemente lungo il suo letto, mentre in lontananza sento un coro di cagnolini che abbaiano. Al canile di Colzate non sono mai stata, ma questo mi dice che ci sono davvero vicina. Una manciata di passi e mi trovo al cancello che mi separa da una quarantina di cani che qui ci vivono. Il suono del campanello mette in guardia tutto il canile, alcuni cagnolini si avvicinano, mi guardano, abbaiano per qualche secondo poi si allontanano. Poi arriva Rina, che mi fa strada nell’ufficio sulla sinistra, appena dietro la porta d’ingresso. Ci accomodiamo, alle sue spalle un grande orologio indica le 14:30, poi un calendario e una grande lavagna ricoperta di foto di cani che sono passati da qui.

Rina Abbadini è la fondatrice di tutto questo, è il centro del suo mondo, conosce ogni millimetro di questa struttura che ha iniziato a sognare ormai molti anni fa.

Partiamo quindi da qui, da lei, che è di Piario, e dal suo entusiasmo. Come è nato tutto questo? “Negli anni Novanta andavo spesso a Milano dagli amici e una domenica mi sono imbattuta per caso in un banchetto della LAV (Lega Anti Vivisezione è un’associazione ambientalista italiana concentrata sulla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali, ndr), sono rimasta scioccata e mi sono detta che anche io potevo e dovevo fare qualcosa”.

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