LA STORIA Francis che si chiamerà Francesco Verranno battezzati in cattedrale 5 migranti nella notte di Pasqua
A Villa Jesus torniamo dopo quei lontani giorni della grande protesta, delle adunate e proteste di piazza contro la temuta “invasione”. Le proteste sono sfumate in niente, quei migranti di colore vanno a giocare a calcio nel campetto dell’oratorio, salgono a Dorga, scendono a Clusone a scuola, sì, proprio a scuola, una sezione staccata delle medie di Costa Volpino, a loro destinata, per insegnargli non solo la lingua ma i fondamentali per vivere (o anche solo sopravvivere) in questa nazione che nella sua pancia conserva le contraddizioni del rifiuto e dell’accoglienza.
Vengono da altri paesi, parlano lingue tra loro diverse, hanno fedi e storie a volte contrapposte.
La notizia è che il sabato santo, dopo la benedizione del fuoco e dell’acqua, cinque migranti saranno battezzati dal Vescovo. Battesimo, eucarestia e cresima insieme, perché sono giovani adulti e la loro stessa precarietà di “status” (migranti o rifugiati chiedenti asilo) richiede tempi stretti.
Qui incontriamo uno dei cinque “catecumeni”, che per l’occasione viene rispolverato tutto l’antico iter di quando il battesimo lo ricevevano appunto gli adulti e vestivano la veste candida (da cui deriva il “candidati” che si attribuisce a chi aspira a un qualsiasi ruolo)…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 APRILE

